La trasparenza nella cura degli anziani ha sempre caratterizzato l’agire della Fondazione e, anche in questo stato emergenziale, la comunicazione e il coinvolgimento dei parenti è stata oggetto di particolare attenzione.
Come prima azione, dal 24 Febbraio, per garantire la sicurezza e la protezione di ospiti e operatori si sono limitati gli accessi ai parenti previo accordo con la Direzione Sanitaria.
In data 1 Marzo è stato chiuso totalmente l’accesso alla struttura ai parenti e, in sostituzione alle visite dei famigliari e parenti degli ospiti si è organizzata una programmazione di videochiamate gestite da personale interno sotto il coordinamento degli educatori. Tale attività è definita “videochiAMAMI” ed è svolta con i tablet disponibili (all’inizio 3, e successivamente potenziati a 7 grazie ad una donazione ricevuta)
Lo standard minimo garantito attualmente, durante questa situazione di emergenza, è di una chiamata a settimana. Dotazione di auricolari individuali per ospite per l’effettuazione di chiamate telefoniche ai parenti, in caso di ospiti con sintomatologia COVID alla comunicazione con la famiglia è dedicata una particolare procedura per il costante contatto tra i sanitari della Fondazione e i parenti degli ospiti.
Sono stati distribuiti i Dispositivi di Protezione Individuale agli operatori in ottemperanza alle progressive indicazioni Regionali e si è attivato il monitoraggio della temperatura degli operatori all’accesso al lavoro. Fissazione come standard interno della soglia di allarme in 37° (la normativa richiede che con temperatura corporea superiore ai 37,5° all’operatore sia impedito l’accesso e sia attivato apposito protocollo di sorveglianza da parte della direzione sanitaria e del medico competente).
E’ stato implementato il servizio di pulizia e sanificazione ordinario aggiungendo una detersione speciale giornaliera con prodotti specifici per la sanificazione delle superfici a maggior rischio contaminazione da parte del personale addetto (maniglie, corrimani, scrivanie ecc.).
A far data dalle prime febbri avvenute in data 27 Marzo sono stati effettuati gli isolamenti (indipendentemente dalla diagnosi post tampone di COVID) degli stessi dagli ospiti che non presentavano sintomi febbrili. Come richiesto da ATS è stata attivata una convenzione con l’infettivologia del San Raffaele dove i medici della Fondazione hanno la possibilità di un consulto al bisogno. Al fine di non sottoporre ad ulteriori rischi gli ospiti trasportandoli in ospedale è stato attivato un servizio di radiodiagnostica a domicilio presso la Fondazione ed a carico della stessa.
La Fondazione ha sempre tenuto costantemente aperto un canale di comunicazione diretto con tutti gli attori coinvolti ed, in particolare, ha costantemente informato i parenti degli ospiti e le organizzazioni sindacali dei dipendenti.
Particolare attenzione è stata rivolta al comitato ospiti e parenti della Fondazione inviando allo stesso un bollettino informativo a far data dal 8 Aprile. In data 9 Aprile è stata effettuata una call con 26 componenti partecipanti ed in quella occasione si è convenuto di informare il comitato tramite un bollettino bisettimanale.
La Fondazione è al momento in attesa del reperimento degli ulteriori tamponi per l’effettuazione e l’invio presso il laboratorio indicato da ATS.
Alla data odierna (17 Aprile) il bollettino riporta 17 febbri in campanella e 17 febbri in Boccaccio, mentre sono scomparsi i sintomi febbrili in 7 ospiti. L’esito complessivo dei tamponi sinora effettuati è di 4 negativi, 25 positivi, 1 debolmente positivo. Purtroppo ad oggi si contano 3 decessi di ospiti risultati positivi al tampone, anche se il totale dei decessi del 2020 è in linea con la media degli anni precedenti.
Il Presidente e il Consiglio ringraziano in questo momento così difficile il personale che con dedizione e professionalità si prende cura quotidianamente dei nostri anziani.